giovedì

▼ David Foster Wallace, un uomo di.

Un pezzo delirante con uno stile fresco comincia subito 
(negli spazi inserire foto inerenti e non)


Cara annusatrice,

In qualità di Autore, devo dire: MadC vuoi sposarci? Questa è una vraiter che calcia i vostri culetti pallidi e ti fa un pezzo da 100 metri, con sfumature da panico, ma è questa la street art che vorresti nella tua cameretta? E qualcosa del Dissenso Cognitivo? Quelli dipingono pure sugli aquiloni, intanto pensa da quanto tempo non ne fai volare uno.


Si parla di un grande scrittore, lo conoscete?
Non qui e non ora, le sue copertine, quelle di varie edizioni del suo libro d’esordio, sono comparse luccicanti sulle vostre cornee. 



[ Qui sopra, David Foster Wallace, un po' da giovane ]

2007. Autore si era imbattuto accidentalmente in David Foster Wallace, e aveva letto con fremente spasmo un libro chiamato “Brevi interviste con uomini schifosi”. Ma che libro strano! Guarda tutte ‘ste note a fondopagina, questo è quello che stavo cercando!

Poi con un jump cut sfrenato, salta al 2011: in un remoto stabilimento balneare c’è un mobiletto adibito a book-crossing. Di solito grassi best-seller insabbiati stazionano lì per mesi, mentre Autore lavora come un cane rabbioso su quel lido e lui li scaga o li amputa per ricavarne flebili poesie che hai letto posdomani. Alla rapida occhiata, ecco che l’amato DWF risalta come un incendio sulla banchisa artica. Autore lo prende, ne saggia il peso, l’edizione: è un bel calibro della Fandango, copertina spennellata, c’è sopra l’etichetta rossa dello scambio libri, ma ecco Autore che la strappa con un gesto inconsulto, si guarda in giro poi strattona Nella Peeers che si stava riposando un attimo e le dice: “Ficcalo nella borsa, presto”. Lei si accolla il tomo che una volta letto si rivela uno dei libri più densi mai letti, dolce sonda che rimesta il cervello. Vi chiederete se avete mai, prima di allora, provato amore. E la vostra membrana del kuore? Fibrilla come le falangi di un pianista fuori di testa. È "La Scopa del Sistema”.

Poi ci siamo ciucciati le raccolte di racconti, ovvio. E “La ragazza dai capelli strani”? Anche, di brutto. Manca solo “Infinite jest”.
Ma che pena vedere il nostro scrittore saccheggiato appena dopo il suo tragico suicidio, strappandogli dal cassetto il romanzo incompiuto, portato in alto come il vate Nordamericano, ma lui umile, voleva solo scrivere:
 «Cavolo, sono proprio bravo a fare questa cosa. Sono uno strano tipo di falsario. Cioè, posso imitare lo stile di chiunque».

Scrivere a manetta, diciamo 1700 pagine della prima stesura di “Infinite jest” e pure incazzandosi con l’editor perchè la copertina, quella con le nuvolette, gli faceva altamente cagare. Lui voleva una  foto in bianco e nero, del regista di Metropolis che impartisce ordini alle comparse, una roba concettuale e carica di potenza eversiva. Fanculo il grande sogno!




                        [ la foto che David avrebbe voluto ]


In un bel discorso ai giovani laureati del Kenyon College, racconta:
Ci sono due giovani pesci che nuotano uno vicino all’altro e incontrano un pesce più anziano che, nuotando in direzione opposta, fa loro un cenno di saluto e poi dice “Buongiorno ragazzi. Com’è l’acqua?” 

I due giovani pesci continuano a nuotare per un po’, e poi uno dei due guarda l’altro e gli chiede “Ma che diavolo è l’acqua?”
Altro che le sviolinate di Steve Jobs, David ci dice che non dobbiamo smettere di ricordarci più e più volte: “Questa è l’acqua, questa è l’acqua.”


 by Okrimirko Chadid - Ore 19.29 - "The end is near, but I wanna something"


Krimo, posso aggiungere una citazione?
E' una cosa che ha scritto Don De Lillo, oscuro autore, ma come fosse un padre, per te.

Don ha scritto queste PRE-gnanti parole, sul suo amico :
" ... David lottava contro una forza che voleva portarlo a perdere se stesso. Nella sua scrittura ci sono frasi che sparano raggi di energia in sette direzioni. Giovinezza e perdita. E questa era la voce di David, americana."
Dalla prefazione di "Questa è l'acqua", edito da Einaudi.



2 commenti:

  1. Due cose.

    a) la foto è apparsa su Rolling Stone di ottobre 2008 ed è stata scattata nel 2007. Dopo le prime crisi Wallace era molto dimagrito e sembrava più giovane...

    b) The Pale King, il romanzo postumo, è bellissimo. Sarebbe stato triste non averlo. Lui ne aveva lasciato alcuni capitoli importanti in ordine sulla scrivania perché li leggessimo (e altri erano sostanzialmente già completi, come la storia di Chris "Irrelevant" Fogle). Con questo criterio non leggeremmo nemmeno Kafka.

    E una terza. Infinite Jest è ancora di più del resto. La storia dei pesci vieni da lì.

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    1. Caro Roberto,
      grazie delle precisazioni, molto ricco e interessante il lavoro che state raccogliendo su DFW.
      Il saccheggio a cui ci si riferiva sopra al di sopra di qui, riguarda quelle scelte editoriali di pubblicazione di consumo (che infatti vengono criticate anche nel vostro ottimo sito), scelte tipicamente commerciali. Non ci sono dubbi che Infinite Jest sia il tutto, ma dobbiamo finire di leggerlo prima di parlarne degnamente.

      Con disperata prepotenza,
      Autore

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