sabato

AUTORE E AGENTE +, UN INCONTRO PRE - VENTIVO QUANDO AVEVANO TIPO 15 - 20 ANNI

DINOSAURIA, ORA DI CENA



A causa del caldo si cena in giardino, sul tavolo sospeso e apparecchiato alla buona. 
Mangio in modo veloce e meccanico, seduto sul bordo della sedia allungabile e annuncio ai miei che sarei uscito a fare una passeggiata. Mio padre, annuendo, si concede un altro piatto di insalata Ics. Mia madre, un po' scazzata, dice:
«Mangia almeno una bananagana» e mi guarda acida. 
Saluto i miei e mi incammino senza meta oltre il campo sportivo su rotaie, passo tra due superpalme infilandomi nel vecchio stradone che costeggia il lato est della Zona 34. 

La distesa di asfalto, che termina brutalmente prima del Distretto Idrico, è usata anche come area di manovra per gli Indirigibili. 
Qui c'è pace, silenzio.
Il catrame rilascia il calore della giornata in ondate dall’odore denso, che respiro a brevi boccate. Guardo in giro inquieto e i miei occhi vagano tra i crateri della strada, cercando un diversivo tra grumi di catrame, strisce di giornali ingialliti, bottiglie, pezzi plastica fossili e deformi. 



Improvvisamente, da lontano giunge un rumore strano. Mi alzo in piedi e vedo la sagoma di qualcuno tremolare distorta dall'asfalto bollente. Cammina senza fretta verso di me.

Quando è a una certa distanza, tipo un miliardo di microkilometri si ferma in silenzio. Non riesco proprio a capire chi può essere, mentre lo vedo chinarsi e raccogliere qualcosa da terra. Poi lancia quell'oggetto verso di me, mancandomi clamorosamente e scappa via prima che riesca ad inseguirlo.



 Mi ha tirato un pezzo di vetro con i bordi spessi. E' verde e pesante, di forma triangolare  e pieno di crepe. Lo maneggio con cautela, tenendolo tra due dita. Le sfaccettature del vetro rimandano riflessi sottomarini e mobili, come un’immersione in miniatura. Al suo interno è incastonato un residuo di rete metallica, che risalta incredibilmente definita e geometrica come un insetto intrappolato nell’ambra. Tornato a casa, esamino ancora il pezzo di vetro. Lo rigiro tra le mani finché l'intreccio della rete sembra acquistare un senso. Le lettere sono mimetizzate tra le intersezioni dei fili metallici, ma se stringo gli occhi lo vedo chiaramente. C'è scritto:

A G E 
NT E
 +


Autore, ore 22:34