giovedì

QUANDO AGENTE + VA A FARE LA SPESA




Aria condizionata gelida lungo la tua schiena e una musica indistinta cola dal soffitto, segmentato e curvo come mani giunte, imploranti. Scivoli tra i canyon di scaffali senza una meta precisa, mentre studi la disposizione delle uscite di sicurezza, delle linee elettriche principali, del sistema anti-incendio, degli accessi al magazzino. Prendi nota dei principali attrattori di clientela, codici colore e loghi. Come una poesia, memorizzi tutto pezzo per pezzo. Osservi le traiettorie dei flussi di persone che convergono verso le dighe delle casse e ti metti in fila come un salmone agonizzante che risale la corrente. 



Cassa 5. Davanti a te c'è la nuca di un uomo con i capelli strani, il suo carrello è colmo di prodotti indispensabili, ma per quanto? La commessa inizia a passare la spesa dell'uomo sul lettore di codici a barre. Guardi il fascio del laser, rosso e scintillante come un orizzonte infuocato dopo l'importazione della democrazia. Vorresti entrare nel cervello di quell’uomo per avvertirlo dell'imminente...

“Buongiorno! Carta Coop?” 
La commessa ti riscuote con la sua voce squillante. Ti accorgi di non avere comprato nulla e così, d’impulso, prendi un pacchetto di caramelle da un espositore vicino. 

“Un idrodollaro e venti” dice la cassiera. 
Paghi, afferri lo scontrino ed esci. L'uomo si è diluito tra la folla. Oltre i grandi vetri dell'entrata principale, gente frettolosa e l’asfalto bollente del parcheggio gonfio di velomobili e pedibus.
Le informazioni che hai raccolto ti frizzano in testa, ti fanno aumentare il battito, ma devi restare calmo. Respiri e rilassi i muscoli. Ti guardi intorno deglutendo a fatica. Dopo qualche miliardo di millisecondo raddrizzi le spalle, stringi gli occhi e sei solo un cliente anonimo, esausto, in bilico tra le doppie porte automatiche.