domenica

Cèline : Viaggio al termine dell ucronia

Caro Autore +,
hai finito di leggere quella rivista, "Skuarcio",
e l'hai appoggiata al tuo tavolino lercio. Era un numero carino,
ma non ti sei strappato i capelli dalla bellezza.
Ti piace la loro formula : puttanate da due lire a un prezzo modico.

Accendi il tuo Fono-visore pre odierno in legno.
 


Sul fonovisore ti metti a leggere l'ennesimo romanzo ucronico,
"Viaggio al termine della notte".  
Questo romanzo scritto in un "ieri" che era il 1932, si svolge in
una terra parallela,  devastata da una cosa chiamata Prima guerra mondiale.
Da qui capiamo che la fantasia dell' Autore-Cèline è fervida, e 
ti senti risucchiato nel vortice mellifluo della narrazione.



il protagonista è un "eroe del sottosuolo" che da dentro un bar racconta
la sua storia, di come è uscito da questa guerra ucronica.
leggi le prime frasi di inizio :

" E' cominciata così, io avevo mai detto niente.  Niente.
E' stato Arthur che mi ha fatto parlare, Arthur un compagno,
un fagiolo anche lui.  Vuol parlarmi.  Lo ascolto.
Non restiamo fuori, torniamo dentro, questa terrazza va bene
per le uova alla coque." 

I personaggi rientrano nel bar termonucleare e si salvano da
un bombardamento fotonico.

Continui a leggere con gli occhi fuori dalle orbite eccetera,
poi appoggi il romanzo ucronico e decidi di fare 2 passi in strada,

Questo qui sotto sei tu, vestito di rosso come ogni vraiter che si rispetti,
nella tua passeggiata abitudinale.  / end.   (ore 12.03)