giovedì

E' prima di adesso



Caro Autore
di seguito il testo da posizionare su un blog. copia e incolla senza timore.
in allegato il retro della copertina di gionni Nash, metti pure quella e mettice pure quella de bellicapelli epperchè no?

il testo inizia qui, 
anzi qui sotto.


Arrivammo al Baretto. C’erano i soliti quattro o cinque tipi. Uno era pittore e lo conoscevo. Quello manco salutò.
    “Guarda che disgraziati,” dissi a Folco.
    “Artisti,” fece lui.
    “Sì e di che?”
Bellicapelli, pag 13.


Breve e intenso romanzo d'esordio di Sergio Velitti,

Bellicapelli è una storia di giovani popolani, bulletti, scritto nel 1956 e ambientato tra piazza di Spagna, via Mario de' Fiori e via del Babuino, una zona ricca de’ situazioni.
E Pasolini che scriveva cose simili appena un anno prima? Sì, ce lo ricordiamo ma è una città più cordiale, più socievole e umana, la Roma evocata in questo romanzo, una città genuina, solare e semplice, di certo una Roma immaginifica e luminosa, forse ricavata dal modello reale di  una metropoli come Dinosauria Est.
Nel libro di 159 pagine, in un arco di due anni si svolgono i difficili rapporti degli adolescenti protagonisti, portatori di valori antichi, come la famiglia, l’amicizia, la solidarietà, il senso d’onore, sentimenti che ci fanno nostalgia perchè li sappiamo destinati ad un rapido declino e a una brutale scomparsa negli anni ’80.
Il linguaggio è disadorno e colloquiale, popolare in un certo senso, come può esserlo quello del suo protagonista che racconta in prima persona, suona la chitarra, gira in Lambretta, fa l’autista per i ricconi, magna, beve, bacia e si fidanza con almeno tre pischelle alla volta. C’è comunque tormento e voja de vive e un finale incazzoso, amaro.
La copia in possesso dell’Autore, un’edizione del 1958, vanta ben tre autografi concentrati tra copertina e citazione iniziale di Cesare Pavese. Nessuna di queste tre firme è dello scrittore.

by Okrim Chadid - Ore 12.48

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