Un Punk marcio duro ama una Principessa erede al trono.
Il Punk si intrufola quasi ogni sera nel Palazzo Reale e suona serenate elettriche, sfasciando chitarre sotto il balcone di lei.
Al culmine dell’esaltazione amorosa, e al limite del coma etilico, scrive frasi d’amore posizionando lattine di birra e bottiglie vuote sul pavimento del cortile del Palazzo, guadagnandosi gli sguardi sognanti della Principessa.
Tutto sembra andare alla grande per la giovane coppia ma il Re, assai stufo del pretendente molesto, ordina alle Guardie di catturare il Punk innamorato e, senza perdere tempo, lo fa impiccare nella piazza più grande della città. Nell’immaginario popolare, mentre i corvi banchettano con il cadavere del ribelle borchiato, quel Punk diviene il simbolo dell’amore impossibile e disperato. Orde di teenager con scompensi ormonali venerano la sua tragica memoria comprando maglie e spillette che ritraggono la sua faccia pallida e malaticcia. Questi giovani, queste migliaia di adolescenti visionari, una volta consci della propria forza e del proprio numero, assaltano la dimora reale con una scarica incontrollabile di violenza romantica.
Il Re e la Regina vengono brutalmente uccisi dalla folla inferocita e appesi per i piedi alle mura del Palazzo Reale. La Principessa si rifugia in una vicina nazione Repubblicana, reinventandosi come ospite fissa e opinionista in un talk-show televisivo. Ogni domenica pomeriggio sul canale TV nazionale, la Principessa frigna, sbraita, insulta gli ospiti e litiga con il pubblico.Il regista dello show vede in lei una futura conduttrice e, mentre se la scopa nei camerini, le consiglia di sforzarsi di piangere di più quando passano in sovrimpressione le foto del Punk, perché gli ascolti si alzano di brutto. Tony Inaudito PRE - O 18:08
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