Per tirare su un po’ di soldi, da prima di adesso collaboro con una rivista underground chiamata Combustione Spontanea Fottuta. Il caporedattore è Bruno Bassi: faccia unta e flaccida, suda in continuazione ammorbando l’aria circostante. In pratica è un becero alcolizzato in attesa del terzo infarto. Mesi fa, quando mi ero proposto come freelance, (paga minima, elevato stress) speravo di farmi notare con il mio stile ironico e onirico, e invece sono finito a gestire i pazzi che ci scrivono alla Posta dei lettori, comporre Recensioni su film inesistenti e brevi trafiletti anonimi sui Fatti insostenibili ma veritieri. Correggo anche le bozze, che cazzo.
Riunione di redazione nel basso seminterrato della casa di Bruno, dense volute di nicotina si sfilacciano sotto una spietata luce al neon. Gli altri scrittori della rivista sono seduti intorno al tavolo sudicio ingombro di carte, bottiglie vuote e posaceneri stracolmi di sigarette velenose. Dobbiamo impostare il numero 35 di Combustione Spontanea Fottuta.
Ora Bruno sta litigando ferocemente con Luigi Caroli: secco e alto, calvizie che avanza inesorabile, cravatte psichedeliche. I suoi articoli di Politica Anti-Attuale sono un groviglio di errori e farneticazioni che mi fanno impazzire dal dolore quando li correggo.
Vicino a loro c’è Marco Remedios Rametti: braccia da atleta su un corpo minuto, barba nera. Segue la sfuriata con interesse morboso, sperando che i due si trafiggano con qualche oggetto appuntito. La sua competenza è Economia Post-Manageriale, fluttuazioni del mercato degli idrodollari, percentuali di profitto per poser, modi per farla franca durante un pignoramento psichico e altri casi ipotetici assolutamente incomprensibili.
All’altro capo del tavolo siede Franco Emme, stravaccato duro. Smilzo e angoloso, indossa occhiali da sole a specchio e una T-shirt sbiadita dei Simmetrix. Disegna le copertine, impagina gli articoli con la tecnica del cut-up e graffia vignette di un umorismo altolocato per la rivista, mentre completa il suo progetto personale di un graphic novel incentrato su un rapper in esilio.
L’unica donna del gruppo è sistemata sulla poltroncina malandata alla mia sinistra. Nessuno conosce il suo vero nome, si fa chiamare Zero. È una tipa magra con delle belle gambe e un culo desiderabile. Anche il viso non è male: occhi verdi, naso delicato, capelli neri, ma l’effetto generale è guastato da una smorfia di disgusto perenne che le deturpa le labbra. Si occupa di Ecologia Estrema, Lettere minatorie in rima e cura anche la Rubrica di cucina per sopravvissuti a una guerra nucleare. Le ricette spiegano come ricavare piatti gourmet da topi e scarafaggi o altra roba immonda recuperata dalle rovine delle metropoli bombardate. Una volta l’avevo invitata a prendere un drink insieme, ma lei mi aveva semplicemente soffiato una nube di fumo in faccia. L’avevo interpretato come un NO.
Vicino a loro c’è Marco Remedios Rametti: braccia da atleta su un corpo minuto, barba nera. Segue la sfuriata con interesse morboso, sperando che i due si trafiggano con qualche oggetto appuntito. La sua competenza è Economia Post-Manageriale, fluttuazioni del mercato degli idrodollari, percentuali di profitto per poser, modi per farla franca durante un pignoramento psichico e altri casi ipotetici assolutamente incomprensibili.
All’altro capo del tavolo siede Franco Emme, stravaccato duro. Smilzo e angoloso, indossa occhiali da sole a specchio e una T-shirt sbiadita dei Simmetrix. Disegna le copertine, impagina gli articoli con la tecnica del cut-up e graffia vignette di un umorismo altolocato per la rivista, mentre completa il suo progetto personale di un graphic novel incentrato su un rapper in esilio.
L’unica donna del gruppo è sistemata sulla poltroncina malandata alla mia sinistra. Nessuno conosce il suo vero nome, si fa chiamare Zero. È una tipa magra con delle belle gambe e un culo desiderabile. Anche il viso non è male: occhi verdi, naso delicato, capelli neri, ma l’effetto generale è guastato da una smorfia di disgusto perenne che le deturpa le labbra. Si occupa di Ecologia Estrema, Lettere minatorie in rima e cura anche la Rubrica di cucina per sopravvissuti a una guerra nucleare. Le ricette spiegano come ricavare piatti gourmet da topi e scarafaggi o altra roba immonda recuperata dalle rovine delle metropoli bombardate. Una volta l’avevo invitata a prendere un drink insieme, ma lei mi aveva semplicemente soffiato una nube di fumo in faccia. L’avevo interpretato come un NO.
–Sveglia scemo!– urla Bruno con la sua voce catarrosa. –Ho un incarico per te–
Un incarico? Mi sistemo sulla sedia leggermente stupito, e lui riprende: –Nel Distretto Idrico, un certo Autore inaugura la Galleria Osmosi. Nel loro manifesto c’è scritto: “non solo arte Pre - Odierna, emettiamo fumo, luce, cazzate allucinanti vissute in quel gesto”. Sono premesse retronteressanti, no? Pare che ABO presenzierà, che Spisminsk esporrà le sue opere pallose e sublimi. Plastification Timoty sarà presente, di sicuro si sbronzerà rendendosi miserabile. E questo è terreno fertile per la letteratura!–
Lancia attraverso il tavolo un tesserino plastificato. –Ti ho procurato un pass, un tizio del loro ufficio stampa mi doveva un favore. Gira. Osserva. Parla con tutti. Preleva impronte, dicerie, capelli, testimonianze, secrezioni organiche a tua discrezione. Avrai uno spazio fisso su Combustione Spontanea Fottuta, con la tua firma bella grande ma devi tirarmi fuori una storia su Autore e i tizi della P - O Crew... una storia andergraund, dio madonna!–
Afferro il tesserino, studiandolo tra le mani come se fosse un manufatto alieno.
Franco Emme alza le sopracciglia in un cenno dubbioso ma Caroli si sporge verso di me per congratularsi: –Complimenti. È un’ottima occasione per un giovane motivato!– poi, cambiando espressione in modo inquietante, sibila tra i denti: –Demolisci il dannato ego dall’interno, porco bastardo!–
Lo ringrazio comunque, sospirando. La mia rubrica si chiamerà: Beccati questo, Autore! Un’idea di Bruno, che mi rassicura: –Se quello ci denuncia, le vendite di Combustione salgono come un missile–
Un incarico? Mi sistemo sulla sedia leggermente stupito, e lui riprende: –Nel Distretto Idrico, un certo Autore inaugura la Galleria Osmosi. Nel loro manifesto c’è scritto: “non solo arte Pre - Odierna, emettiamo fumo, luce, cazzate allucinanti vissute in quel gesto”. Sono premesse retronteressanti, no? Pare che ABO presenzierà, che Spisminsk esporrà le sue opere pallose e sublimi. Plastification Timoty sarà presente, di sicuro si sbronzerà rendendosi miserabile. E questo è terreno fertile per la letteratura!–
Lancia attraverso il tavolo un tesserino plastificato. –Ti ho procurato un pass, un tizio del loro ufficio stampa mi doveva un favore. Gira. Osserva. Parla con tutti. Preleva impronte, dicerie, capelli, testimonianze, secrezioni organiche a tua discrezione. Avrai uno spazio fisso su Combustione Spontanea Fottuta, con la tua firma bella grande ma devi tirarmi fuori una storia su Autore e i tizi della P - O Crew... una storia andergraund, dio madonna!–
Afferro il tesserino, studiandolo tra le mani come se fosse un manufatto alieno.
Franco Emme alza le sopracciglia in un cenno dubbioso ma Caroli si sporge verso di me per congratularsi: –Complimenti. È un’ottima occasione per un giovane motivato!– poi, cambiando espressione in modo inquietante, sibila tra i denti: –Demolisci il dannato ego dall’interno, porco bastardo!–
Lo ringrazio comunque, sospirando. La mia rubrica si chiamerà: Beccati questo, Autore! Un’idea di Bruno, che mi rassicura: –Se quello ci denuncia, le vendite di Combustione salgono come un missile–
Agente +, ore 00:43
Nessun commento:
Posta un commento