mercoledì

L'UGENTE + NON E' AL MOMENTO IRRAGGIUNGIBILE

 
 
È notte fonda e l’apparecchio Ai Fonico inizia a squillare implacabile e minaccioso nel buio siderale della mia stanza. Sono rallentato e ancora quasi incosciente mentre mi avvicino la cornetta all’orecchio. Dico: “pronto” con la bocca impastata. Scariche, crepitii metallici poi una voce femminile, fioca e sconosciuta, che parla veloce.

-... di nuovo quel sogno. Sono in un sottomarino nucleare della Marina USA, le paratie sono soffici cedevoli al tatto, hanno il colore e la consistenza della pelle umana. Se mi avvicinassi abbastanza, potrei vedere anche peli, nei, cicatrici o altri segni particolari di qualcuno che non ho amato abbastanza. Nella sala controllo, sul tavolo della plancia, il comandante sta facendo sesso con una tipa mora e riccia. Lui sembra Autore però ha il volto un po’ in ombra sotto la visiera dell’uniforme ufficiale, i pantaloni calati alle caviglie. Lei non la conosco, ma so che è una cantante famosa. Si muovono in sincronia con la cavitazione dell’elica, un rombo ritmico che attraversa tutto lo scafo come un respiro inaudito. Il loro sudore cola sotto le chiappe e la schiena della ragazza, stingendo le mappe oceanografiche stese sul tavolo e rendendo irriconoscibili i continenti, i prospetti del fondale marino. A quel punto corro via. Lungo i corridoi, intravedo gli uomini dell’equipaggio: applaudono al mio passaggio gridando frasi di approvazione e incitamento. Continuo a correre fino alla sala macchine e mi chiudo dentro sentendomi vibrare di euforia. Poi il sogno diventa confuso e accelerato. Urlo in una lingua sconosciuta e scandisco ogni respiro prendendo a martellate il nocciolo del reattore nucleare. A quel punto mi sveglio, le gambe e le braccia gelide, la gola arsa ma io non...
 
La linea cade improvvisamente e rimango nell’oscurità. Immobile, esausto. Il segnale dell’apparecchio Ai Fonico dà libero, un suono monotono e lugubre come quello di un rapace intrappolato in una ciminiera.



Agente + 00:00, Dinosauria Rem

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