Cara obnubilatrice,
questo è un blog, questa è la copertina di un romanzo.
Iniziamo.
il 25 agosto 2012 alle ore 19,33 ho scoperto che Umberto Eco è simpatico.
TAC ! E' la svolta.
Perchè c'è da dire che per anni ho odiato Eco quasi a scatola chiusa.
Ai tempi avrò avuto 14 anni come te e mi piaceva una tipa un po più grande di me.
Essa rompeva sempre sul fatto che io non leggevo libri, ma solo fumettacci di dubbio gusto.
Il nome della rosa era il libro che mi consigliava di leggere.
Immaginate voi, cosa può fregare del Nome della rosa a un ragazzino di 14 anni
che sta scoprendo Kubrick e, poniamo, i fumetti di Massimo Mattioli ( fighissimo autore, troppo presto dimenticanzo )
Lei mi prestò una copia del romanzo di Eco.
Probabilmente iniziai a leggerlo, tanto per vedere.
Prima riga: "In principio era il verbo e il verbo era presso Dio..."
Chiuso lì. Pareva un manuale di grammatica o di teologia.
E io volevo rivedermi soltanto 2001 odissea nello spazio.
Insomma a 14 anni si è molto duri con i giudizi. Almeno io lo fui.
Per inciso, se un libro non mi pigliava alla prima riga, non c'era neanche
tempo per leggere la seconda.
Ovviamente con la tipa finì malissimo.
Salto in avanti di altri 14 anni. Agosto 2012.
Non so come, da uno scatolone marcio, salta fuori quella maledetta copia
del Nome della rosa che dimenticai di restituire alla tipa.
Finito di stampare nell' Ottobre 1985. Buono.
Mi accorgo che in fondo al romanzo c'è una postilla di Eco.
La leggo, ed è qui che scopro che Eco è simpatico.
Ecco che vi riporto quello che mi è piaciuto di Eco, e che, senza ombra
di dubbio, incarna un certo tipo di geyser di possibilità.
SCRUTATORI DI PRE-ODIERNO,
UNO SGARGIANTE ECO COMINCIA SUBITO
Eco : "Come ho detto in qualche intervista, il presente lo
conosco solo attraverso la televisione, mentre del Medio Evo
ho una conoscenza diretta."
"Da due anni evito di rispondere a questioni oziose.
Del tipo: la tua è un opera aperta o no?
Ma che ne so, non sono fatti miei, sono fatti vostri.
Oppure: con quale dei tuoi personaggi ti identifichi?
Dio mio, ma con chi si identifica un autore?
Con gli avverbi, è ovvio."
"I libri parlano sempre di altri libri e ogni storia racconta
sempre una storia già raccontata"
"Il regista Marco Ferreri una volta mi ha detto che i miei dialoghi
sono cinematografici perchè durano il tempo giusto. Per forza,
quando due dei miei personaggi parlavano andando dal refettorio
al chiostro, io scrivevo il dialogo tenendo la piantina dell' abazia
sott' occhio, e quando erano arrivati li facevo smettere di parlare."
"Ci sono romanzi che respirano come gazzelle e altri che
respirano come balene. Un grande romanzo è quello in cui
l'autore sa sempre a che punto accelerare, frenare e come dosare
questi colpi di pedale....all' interno di un ritmo di fondo che
rimane costante"
"Il passato ci condiziona, ci sta addosso, ci ricatta.
Il post-moderno era un tentativo di digerire il passato."
"L'avanguardia distrugge il passato, lo sfigura.
Les Damoiselles D'Avignon di Picasso è il gesto
tipico dell' avanguardia.
Poi l'avanguardia va oltre,
distrutta la figura, l'annulla, arriva all' astratto
all' informale, alla tela bianca, alla tela lacerata,
alla tela bruciata.
In architettura sarà l'edificio come parallelepipedo puro.
In letteratura la distruzione del flusso del discorso,
sino al cut-up di Burroughs, sino al silenzio o alla
pagina bianca. In musica sarà il passaggio dall' atonalità
al rumore, per finire con il rumore bianco. Il silenzio
totale di John Cage degli inizi, è già moderno."
"Il Post-Moderno consiste nel riconoscere il passato,
visto che non può essere distrutto, perchè la sua distruzione
porta al silenzio e alla pagina bianca. Quindi deve
essere rivisitato con ironia, in modo non innocente."
"In ogni caso c'è una faccenda che mi ha molto divertito:
ogni qual volta un critico o un lettore hanno scritto o detto
che nel Nome della rosa un mio personaggio affermava cose
troppo moderne per il Medio Evo, ebbene, in tutti quei casi
io avevo usato per quei dialoghi citazioni testuali da
libri del 14° secolo."
"Ai tempi del Gruppo 63, i nemici erano Lampedusa, Bassani e Cassola.
Su Bassani, oggi andrei molto cauto, e se tornassi ai tempi del Gruppo 63
lo vedrei come un compagno di strada."
"Morale: esistono idee ossessive, non sono mai personali,
perchè i libri si parlano tra loro. E una vera indagine poliziesca
deve dimostrare che il colpevole siamo noi."
Questo è quanto. E visto che "Recensione di una recensione" è ormai d'obbligo,
ecco un paio di opinioni pazzesche sul Nome della rosa, (ma mai al livello di City di Baricco.)
" Benchè non corrisponda a nessun genere, è meravigliosamente interessante "-
London Rewuews of Books
" Brio e ironia.Eco è andato a scuola dai migliori modelli " The New Yorker
" E' riuscito a scrivere un romanzo che si legge tutto d'un fiato "- Le Monde.
Ti giuro, queste recensioni sono nel retro copertina.
Dio mio, non sono strepitose?
Plastification Timoty - Ore 13.32 quasi all' inizio di pre-odierno
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