Con questa immagine di un uomo che suona il sax
in un appartamento sbragasciato, già possiamo renderci conto
di un tipo di immagine che non potremmo mai vedere, in un film attuale.
LA CONVERSAZIONE, un film di Francis Ford Coppola, anno: 1974.
Un intercettatore di conversazioni, ( Gene Hackman ) viene pagato per
registrare i discorsi di una coppia di amanti.
Una frase che ha registrato, gli fa venire il dubbio che qualcuno voglia commettere un omicidio.
Cercherà di andare più a fondo e verrà preso dal subbio di essere a sua volta spiato.
Film evidentemente influenzato dal clima di paranoia e disillusione scaturite dallo scandalo Watergate,
si svolge come una sorta di incubo, magistralmente cristallizzato nella asettica
solitudine della scena finale, in cui l'intercettatore suona il sax, dopo aver spaccato le pareti del
suo appartamento, in cerca di cimici o di microfoni nascosti per spiarlo.
Pre-ponderante il fatto, che l'intercettatore si è
auto-emarginato col suo comportamento anti-sociale,
ossessionato dal bisogno di proteggere gelosamente la sua vita privata ( in realtà vuota ),
in lampante contrastro con l'illegalità della sua professione.
Un film su un uomo che non vede chiaro nei nastri che registra,
perchè non vede chiaro dentro se stesso.
Magistrale colonna sonora, elaboratissima e complessa.
Palma d'oro a Cannes conferita con gioia.
Titanica interpretazione di Gene Hackman.
by Plastification Timoty e Mereghex - Ore 12.46