Caro Autorevole
Qualche giorno-ora fa, mentre ero in fila per farmi tatuare i denti, ho parlato con un tizio che sembrava un esaltato lunatico parzialmente fuori di testa. Ero nella Giurisdizione Odontoiatrica 6, a Dinosauria Sud, e il sole era appena tramontato in un olocausto rosso, confuso e incasinato di nuvole, lasciando subito il posto al freddo conforto delle luci al neon. Insomma, un crepuscolo di morbida e pittoresca decadenza tipico della nostra città, me lo stavo gustando quando il tipo ha attaccato a parlare a raffica degli Anni ’20. La sua voce era incostante e venata di entusiasmo e al di fuori di me ho pensato: che sia ora di incrementare/affossare la visualizzazione di un blog con un post alla moda? La risposta è a una riga vuota da qui.
Tema: Un libro che ho letto durante l’estate e che mi è piaciuto molto
Il Grande Gezbi Gatsby
Come al solito, Autore, con una delle sue botte di culo allucinanti, trova libri giusti al momento ingiusto saccheggiando i BookCrossing dei supermercati, e stavolta si è portato a casa il libro di Scott F. Fitzgerald. Sullo scrittore sappiamo qualcosa, tipo che scrisse il suo primo romanzo sui venti-venticinque anni, che è un maestro della narrativa mondiale, che aveva una moglie mi pare bionda -una tipa flippata dura- e che morì dove ogni scrittore che si rispetti merita di tirare le cuoia: Hollywood.
“Che facciamo di noi stessi questo pomeriggio?”, esclamò Daisy, “e dopodomani, e fra trent’anni?”
Sulla Est Coast, negli Anni Ruggenti, si radunano giovani borghesi di razza bianca che hanno fatto un po’ di grana, ma chi è che ha più quattrini di tutti e una casa favolosa? Ogni sera da Gatsby il fascinoso, ci sono le feste che tutti stavano cercando, si balla, si beve di brutto, si suona fino al mattino. Nick, il nostro protagonista, abita lì accanto e grazie a una serie di coincidenze, entra nella cerchia di Gatsby, del cognato, delle scappate a N.Y City, ma sarà proprio il rampante G, dal passato misterioso ad avere bisogno di Nick per re-incontrare Daisy, la donna che non ha mai smesso di amare.
A vederla così sembrerebbe la trama di un Harmony qualunque, ma il buon Scott F. Fitzgerald è un maestro nel ritagliare flussi di pensiero mirati, dialoghi frivoli, sensazioni distaccate e ci infila pure la tragedia e l’abbandono, perché no? Alcuni passaggi hanno una finezza accurata e un lirismo mai stucchevole che ci riempie di.
A questo punto, Autore con la sua lungimiranza ci fa notare che il format fighetti dissoluti e amorali è qualcosa che tira e guarda un po’! B.E.Ellis ci riprova quarant’anni dopo Fitzgerald e fa il botto con i vari: — di 0, Le regole dell’attrazione ecc, con la differenza che negli anni ’20 i ventenni sono reduci della Prima Guerra Mondiale e contrabbandano alcool mentre, negli ’80 i ventenni vanno all’università senza sapere che facoltà frequentano e guardano MTV senza sonoro e incocainati persi. Fitzgerald è il nonno di Ellis? Cercano entrambi una parvenza di amore vero e disperato? ; )
Gatsby vive un sogno di facciata, l’illusione di potere di un selfmademan, affabile e simpatico, con il dinero, ok. È il gigante sorridente del sogno americano ma, Autore qui non si sogna, e Gatsby nasconde un fragile desiderio di fuga nei ricordi, di amore idealizzato e gonfiato, pronto a lacerarsi con l’impatto della realtà. Grande Gatsby, noi ti capiamo ma il Pre - Odierno è una scorciatoia nel passato attraverso il futuro. Compriendes?
Autore, te lo guarderai il film con Leo di Caprio?
saluti da Kriminatore - Ore 08.59